Mauro e Franca Bernasconi

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Una coppia ruoli diversi

Mauro Bernasconi
fotografava già da ragazzo e si era organizzato una camera oscura per lo sviluppo in bianco e nero. Diventato sommozzatore, nel 1981 la fotografia subacquea ha preso il sopravvento. Interessato a qualsiasi soggetto, le sue preferenze vanno tuttavia ai grandi spazi, in particolare agli ambienti in controluce; specialmente in acqua dolce, i raggi di sole obliqui e i loro riverberi, danno al paesaggio un tocco di magia.
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Franca Bernasconi
assume principalmente il ruolo di assistente e “modella”: la presenza umana nella foto subacquea può rendere meglio la grandiosità dell’ambiente. A volte la silenziosa intesa tra i due contribuisce alla creazione di immagini dal taglio insolito.

Immersione subacquea: una passione

Negli anni 70, nelle verdi e fredde acque del Lago Ceresio (Lugano /Svizzera) la scoperta di un’altra dimensione, l’attrazione misteriosa dell’acqua, la sottile eccitazione dell’immersione.
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Il battesimo del mare nei fondali del Mediterraneo.

Foto subacquea: una ricerca

I fiumi Verzasca e Maggia (Ticino/Svizzera), limpidi, luminosi e stimolanti, presentano – come gallerie d’arte – le loro sculture: rocce mutevoli, modellate dall’eterno fluire dell’acqua.
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Pinneggiando di mare in mare, miriadi di immagini si imprimono nella memoria, che non riesce tuttavia a trattenerle; nasce il desiderio di rivedere luoghi, osservare creature, rivivere profonde emozioni.
La fotografia subacquea è spesso una creazione del fotografo, una sua interpretazione, una sorta di esaltazione del pianeta acqua e dei suoi misteri.
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